5 consigli tecnici per migliorare i tuoi video

senza spendere nulla (o quasi)!

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Durante questo lungo periodo di quarantena, non avendo concerti o tour, mi sono ritrovato a scoprire moltissimi canali YouTube estremamente interessanti, che spaziano dalla fotografia alle restaurazioni, passando per cucina, bricolage e viaggi.
Ciò che ho apprezzato, con piacevole sorpresa, è la quantità di canali che offrono contenuti davvero variegati, spaziando dalle cose più comuni come le recensioni di prodotti dell’argomento in questione, fino ad arrivare a temi più di nicchia come la sopravvivenza nella natura o l’escursionismo.
Ho notato, tuttavia, che molti di questi canali hanno un problema comune: potrebbero essere migliorati con uno sforzo minimo.
Scopriamo insieme quali piccoli accorgimenti tecnici adottare, per migliorare da subito i tuoi video, senza spendere nulla (o quasi)!

Come si suol dire: “Se una cosa è fatta male, la si nota subito, mentre se una cosa è fatta bene, spesso non la si nota affatto!” .

Il punto è proprio questo, spesso non ci accorgiamo di piccoli dettagli nei contenuti che vediamo, proprio perchè sono inseriti talmente bene che ci risultano naturali e non li percepiamo. Altri, invece, sono alla base di un qualsiasi contenuto, in questo caso video.

In questo articolo ti parlerò di quei piccoli accorgimenti tecnici che passano dall’aspetto audio, alle inquadrature, fino a punti strettamente legati a ciò che viene ripreso e montato, come tagli, oggetti inquadrati e molto altro.

Ma veniamo subito al succo! Cosa non andrebbe fatto o andrebbe migliorato nei tuoi video?

1. Fai attenzione ai livelli dell’audio!

Nessuno nasce ingegnere del suono, ne tantomeno si iscrive a un corso per fonici, per montare i propri video delle vacanze. Fino a qui siamo d’accordo, ma c’è un limite a tutto. Mi riferisco a quei video dove su una scala da 1 a 100, la musica di sottofondo o le colonne sonore che vanno ad ambientare i B-Roll girati con il drone appena comprato su Amazon si trovano a 101, mentre il parlato dei protagonisti del video sta a un livello non superiore al 24, risultando appena percettibile e spesso coperto dai rumori di fondo come auto, cani che abbaiano o semplicemente il vento che muove le foglie.

3 scenari comuni di differenze tra parti parlate e musicali

Questo problema, chiaramente da me estremizzato, si trova però molto spesso nei video dove si alternano spesso scene di parlato in presa diretta (da un microfono dedicato o, peggio dal microfono della fotocamera/gopro/cellulare) a scene di paesaggi, dettagli, riempimento (meglio conosciuti come B-Roll) che solitamente presentano colonne sonore più o meno coerenti con le immagini.

Ciò che succede, semplicemente, è una continua variazione del volume, che porta l’utente a passare l’intera durata del video con il dito sul tasto del volume, che si tratti di uno smartphone, di un laptop o delle sempre più diffuse smart TV. Su quest’ultime soprattutto, dal momento che presentano impianti audio decisamente più performanti e potenti.

Spesso mi sono trovato a dover continuare ad alzare e abbassare il volume della TV durante un video, perchè le colonne sonore rischiavano di danneggiare il mio udito in primis, oltre che l’impianto della mia smart TV. Abbassando il volume, però, nel momento in cui si passava a una scena di parlato, era impossibile comprendere anche solo mezza frase, dovendo quindi alzare nuovamente il volume.

Indovina cosa succede nel momento in cui, dopo un parlato, torna una colonna sonora? Come hai detto? Non ti sento! Parla più forte!

Interfaccia audio di Adobe Premiere Pro.

Non servono particolari conoscenze in ambito audio per ovviare a questo problema. Basta riascoltare l’intero audio finale e cercare di livellare più possibile le due differenti tipologie di audio, in modo da renderle quanto più uniformi. Il risultato ottimale sarà ancora lontano, forse, ma nel momento in cui tu stesso, riguardando i tuoi video pronti per l’upload, riuscirai a mantenere un volume accettabile in cuffia e dall’impianto senza lacrimare sangue dalle orecchie o doverti concentrare per ascoltare i dialoghi, avrai risolto parzialmente il problema! (Se usi Premiere Pro, Leggi questa guida di Adobe)

Credi di non essere in grado di sistemare i livelli audio nei tuoi video e hai bisogno di qualcuno che possa farlo per te o semplicemente non hai tempo da dedicare a queste operazioni, perchè preferisci concentrarti sulla creazione e il montaggio? Contattami… Posso occuparmi io della regolazione dei volumi!

2. La qualità audio è importante tanto quanto quella video, ma forse anche di più!

Oggi siamo abituati a pubblicità che incentrano le potenzialità di una videocamera (o fotocamera che sia) quasi esclusivamente sull’aspetto video. Non è raro, infatti, leggere volantini o vedere spot in tv che esaltano la quantità di megapixels, la risoluzione 4K, i valori di FPS disponibili e mille altre funzionalità video. Molto più difficile trovare informazioni riguardo alla registrazione audio. Spesso bisogna ricorrere ai siti dei produttori o recensioni super-dettagliate di smanettoni, per ottenere valide informazioni sulla tipologia di microfono integrato, la sensibilità, il range di frequenze, ecc.

Microfono a condensatore Sennheiser MK8, principalmente utilizzato per la registrazione di voci in studio.

Questo ha certamente portato a sottovalutare la qualità audio nei video “di ogni giorno”, creando questo immaginario della qualità audio perfetta solo nelle grosse produzioni. Spesso mi sono imbattuto in video davvero interessanti e ben realizzati, i quali perdevano molto appeal solo a causa dell’audio scarso.

Un esempio fra tutti, stavo cercando un faretto LED portatile per poter filmare con la mia GoPro agilmente anche in ambienti bui come un backstage, l’esterno di un locale a fine serata o come fonte luminosa per lavorare in condizioni di scarsa luminosità. Trovai quindi un video molto approfondito, dove venivano spiegati tutti i pro e contro di un prodotto simile a ciò che cercavo. Venivano mostrate schede tecniche, dati su luminosità, batteria, connettività, prove sul campo, ecc.. Insomma, un bel video esaustivo sulle caratteristiche del prodotto. Peccato che l’audio facesse talmente pena, che sono dovuto ricorrere ai “sottotitoli generati automaticamente” di YouTube. Sappiamo tutti, che spesso quei sottotitoli generano frasi che nemmeno anagrammandole hanno un senso, eppure i dialoghi mi risultavano comunque più chiari rispetto all’audio. Il problema? Riverbero eccessivo dovuto alla location (probabilmente una cantina, un garage o un ufficio vuoto) abbinati alla distanza del soggetto dalla videocamera (chiaramente dovuto alle necessità di inquadratura).

Microfono direzionale BOYA BY-MM1

Eppure, con le tecnologie di oggi non è affatto difficile ottenere buoni risultati, spendendo poco.

Esistono microfoni direzionali da montare sulla propria videocamera, spesso compatibili anche con smartphone e GoPro, che sono accessibili per poche decine di euro (il Boya BY-MM1 in foto è tra questi). Con l’equivalente di qualche cocktail al sabato sera puoi portarti a casa dei preziosi microfoni Lavalier (quei cosetti neri a pallina che vedi sulle camice di ogni presentatore TV, per intenderci) e molte alternative più o meno economiche.

Certo, se tu sei uno YouTuber di professione o comunque i tuoi video sono una buona fonte di guadagno, investirei in qualcosa di un poì più professionale, ma qui stiamo parlando di soluzioni gratuite o quasi. Parlerò di microfoni in un articolo dedicato, quindi se l’argomento ti interessa, iscriviti alla newsletter in fondo all’articolo oppure seguimi sui social!

Ah, quasi dimenticavo… Se i tuoi video sono girati spesso all’aperto, USA IL “GATTO MORTO”! (quel simpatico peluche solitamente grigio, che va posto sopra la capsula del microfono). Serve proprio a diminuire, se non azzerare, il fruscio del vento che oltre a rendere incomprensibili i dialoghi, frantuma gli impianti audio di chi guarderà il tuo video!

3. I sottotitoli sono tuoi amici!

Per chi ama guardare i film in lingua originale, o è cresciuto con il palinsesto MTV di una volta, i sottotitoli sono stati sicuramente la salvezza. Spesso, infatti, i dialoghi erano talmente rapidi e in slang, che anche chi era il primo della classe in inglese, faceva difficoltà a seguire il discorso. Eppure non mi spiego questo “disprezzo dilagante” verso i sottotitoli tra i creator di oggi.

Ci sono 2 aspetti che ritengo estremamente utili, in fatto di sottotitoli:

  • audio corrotto / incomprensibile: tutte quelle volte in cui, involontariamente o per distrazione, ti ritrovi con parti di audio incomprensibili dovute alla moto che passava proprio mentre spiegavi un punto chiave del discorso o perchè hai ripreso la tua escursione tenendo la GoPro in mano e tappando accidentalmente il microfono col pollice. In questi casi, dove possibile, la soluzione migliore è ovviamente registrare nuovamente la scena. Ma se non fosse possibile per motivi di tempo, location, ecc, i sottotitoli ti salvano quel girato. Basta infatti aggiungere in sovraimpressione la parte di dialogo “corrotta” per rendere l’intero discorso decisamente più comprensibile.
  • capacità linguistiche limitate: hai deciso che il tuo canale ha del potenziale all’estero o tratta un argomento orientato maggiormente a un pubblico che parla una lingua diversa dalla tua? In questo caso, se sei ferrato in altre lingue (ma solitamente parliamo dell’inglese, in quanto internazionale), nessun problema! Se, al contrario, non hai una fluidità che permette un ascolto rilassato, è consigliabile girare il video nella tua lingua madre e, armato di Google Translate, aggiungere i sottotitoli nativi della piattaforma in questione. YouTube è molto comodo, in questo senso, permettendoti di aggiungere i sottotitoli senza intaccare l’aspetto visivo del video. Chi visionerà il tuo contenuto nella lingua in cui è stato girato, vedrà soltanto il video così come l’hai prodotto. Chi, invece, visualizza il tuo video senza comprenderne la lingua, potrà sempre attivare i sottotitoli, comprendendo al 100% ciò che viene detto. (inoltre, YouTube vede di buon occhio i video che presentano sottotitoli nativi inseriti manualmente, dandoti una spinta in fatto di ranking).

Mi raccomando, però! Quando inserisci sottotitoli di qualsiasi tipo e per qualsiasi scopo, assicurati che la durata sia sufficiente per una lettura di velocità media. Spesso mi sono ritrovato a dover “riavvolgere il nastro” di alcuni secondi e mettere in pausa il video per riuscire a leggere la frase completa. Non è il massimo dell’esperienza, doversi vedere il video a singhiozzi per riuscire a leggere i testi.

4. Non sei Terry Gilliam!

Abbandoniamo la parte audio e passiamo alle inquadrature. Nell’era delle action cam il concetto di “inquadratura” è sicuramente cambiato rispetto a quando esistevano solo videocamere ingombranti e pesanti. Oggi spesso vediamo video dove il campo visivo è talmente ampio che bene o male si riesce a filmare ciò che si vuole in modo decente, senza pensare troppo a dove si punta l’obbiettivo. Purtroppo però questo concetto viene estremizzato e a volte usato come scusa, quando ci troviamo davanti a video inquadrati abbastanza a caso.

Secondo il mio personale parere, ponendo che si stia girando con una action cam qualsiasi, le inquadrature casuali sono giustificate solo nel momento in cui si stia filmando con supporti corporei come testa, petto o casco. In questi casi, si cerca di orientare l’obbiettivo secondo ciò che dovrebbe rispecchiare lo sguardo in prima persona di chi indossa la videocamera, quindi anche qui c’è un minimo di inquadratura ponderata. Ovvio che se poi ci si lancia giù per le dolomiti in bici, ciò che ne risulta non potrà essere perfettamente calibrato su ciò che in realtà ci eravamo immaginati, ma stiamo parlando di situazioni estreme dove il POV è la caratteristica principale.

Nel caso in cui stai utilizzando la tua action cam come videocamera statica o tenuta in mano, però, presta più attenzione a ciò che viene inquadrato, cerca di mantenere un’inclinazione più orizzontale possibile (molti treppiedi hanno una livella incorporata che serve proprio a questo scopo) e cerca di distribuire i soggetti all’interno dell’inquadratura, in modo tale da ottenere una scena semplice, pulita e più facile da osservare. Evita riprese troppo ravvicinate o distanti a meno che non lo richieda il soggetto stesso (es, casa, auto, paesaggio, ecc).

Un’inquadratura orizzontale, con elementi ben disposti al suo interno, rende la visione più leggera e intuitiva.

Spesso capita di vedere scene girate con l’orizzonte leggermente storto (a volte completamente inclinato), perchè l’autore del video si è sentito particolarmente ispirato da Terry Gilliam e ha voluto tentare un angolo olandese. Ricordati, però, che non stai girando un colossal di Hollywood! I contenuti video di un canale YouTube sono solitamente più vicini a un documentario o un reality show. Inquadrature dritte, soggetti che hanno spazio ai lati e sopra la testa, scene che raccontano momenti di vita reale.

Un’inquadratura storta e troppo ravvicinata, distrae la visione e influisce sulla comprensione delle immagini, oltre che risultare pesante.

Evita tagli strani, faccioni in primo piano che permettono l’analisi della struttura molecolare della persona e cose troppo stravaganti. Ogni tanto ci stanno, hanno un loro perchè, ma un intero video basato su questo tipo di tagli risulta noioso e confusionario. Invece di ottenere approvazione dal tuo pubblico, ottieni soltanto meno visualizzazioni e meno seguaci perchè saranno appunto affaticati nella comprensione del tuo contenuto.

5. Vlog non è sinonimo di “Filmatino delle vacanze”!

Un canale Youtube anonimo non crea una sua impronta distintiva e riconoscibile.

Il fatto che tu abbia in mente di aprire un canale per fare solo vlog semplici e diretti, non implica che tu debba sentirti non all’altezza di avere un tuo logo, un tuo format e delle tue grafiche in sovraimpressione.

I canali che hanno un logo ben riconoscibile, una grafica “aziendale” e una sigla, infatti, risultano più appassionanti e interessanti, perchè agli occhi di chi guarda i tuoi video risulterai una persona seria e determinata a fornire contenuti di un certo livello.

Dal lato pratico, infatti, questi piccoli accorgimenti ti richiedono pochissimo tempo e, in caso tu non sia in grado di crearli, un minimo investimento. Una volta ottenuto un logo, un’immagine di copertina del canale, la tua intro e outro e i tuoi parametri per le grafiche, applicarli a ogni video sarà estremamente semplice!

Parliamo della tipica sigla, ad esempio. Una volta stabilito che sigla vorrai e l’avrai in tuo possesso (che sia stata fatta da te o da una persona come me che può crearla per te.) ti ritroverai con un file video già esportato, che ti basterà inserire all’interno del montaggio senza ulteriori interventi. Impiegherai forse 5 secondi tra l’importazione e l’inserimento nel punto desiderato, ma i tuoi video aumenteranno notevolmente di impatto e serietà!

Un canale personalizzato con un’immagine coordinata, da un’impressione di professionalità già da subito.

Stesso discorso vale per le grafiche che posso essere scritte in sovraimpressione, elementi grafici, ecc. Una volta che li hai a disposizione, dovrai solamente inserirli nella timeline, ma i tuoi video diventeranno improvvisamente “marchiati” e riconoscibili.

Inoltre, da un punto di vista prettamente commerciale, se tra intro, outro e invito a iscrizione, like e campanella avrai materiale per 1min di video, il tuo video sarà automaticamente più lungo di 1 minuto. E sappiamo tutti che a YouTube piace premiare i video di una certa durata!

In conclusione, probabilmente i tuoi video saranno già abbastanza buoni da creare interesse e avere un degno riscontro da parte del pubblico, altrimenti avresti già abbandonato l’idea di lavorare al tuo canale video. Ciò non significa che tu non possa migliorare ulteriormente!

Se seguirai questi miei consigli, sono sicuro che ti renderai presto conto di quanto, i tuoi contenuti, vengano apprezzati maggiormente, che si parli di likes, condivisioni, permanenza sul video o iscritti.

Se, invece, ritieni di non essere in grado di risolvere alcuni o tutti questi problemi, contattami! Potrò creare il tuo logo, le grafiche per il tuo canale e i tuoi social e anche le intro e outro dei tuoi video, in modo tale che ti bastera buttare in mezzo al tuo montaggio questi elementi ed avere una tua chiara impronta distintiva all’interno di questo mare di contenuti.

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